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Torino incombe, e noi facciamo finta di niente. Non è vero, però quasi. – Superposter
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Torino incombe, e noi facciamo finta di niente. Non è vero, però quasi.

Torino è la città del Lingotto. Torino è la città della FIAT. Torino è la città del Cioccolato. Torino è stata fondata nel 9 a.c. che non sempre è acronimo di Adriano Celentano, che imperversa in queste settimane, con molte critiche per nulla costruttive alla sua opera.

Torino è la Capitale di un’Italia che non è mai esistita, se non sulla cartina geografica, ed è la Capitale di non si sa bene cosa, visto che non c’è più nemmeno la FIAT, che FCA Heritage ti dice di salvare le pande e tutte le Fiat possibili, salvo cambiare idea e dirti che, per rubare, forse è meglio rottamare la Panda e comprare una TOFAS orripilante, inguardabile, con un nome per nulla degno di lei e che riecheggia i fasti dell’era Ghidella.

Povero Vittorio Ghidella. Avrà fatto piroette, nella tomba.

Ciò detto, ciò scritto, ciò precisato: Torino si, Torino no, il problema è un altro.

Qual è il motivo che spinge ad andare a Torino, quando si vedranno le stesse cose viste a Padova, con la differenza di essere in una città triste, attualmente governata da quelli che la “governano”?

 

Qual è la causa scatenante, per spendere 16,80 Euro di autostrada, già solo se si parte da Milano?

Cosa ci sarà mai, di tanto speciale? Ci si andrà, perché la droga è droga ed è inevitabile, ma la ragione spinge a domandarsi se sia l’ennesimo deja vu o se, almeno stavolta, citando un grandissimo, enorme cantante, di cui non ricordo il nome ma che suonava come un telefonino di inizio anni ’90, ci sarà qualche evento sconvolgente o almeno bellino. Perché, di eventi belli, ne mancano.

 

Una rapida occhiata agli amici e “amici” e, ancora, “”amici”” presenti fa capire che:

il 30% delle vetture fossero già a Padova, dove tutti fanno sfoggio della loro sapienza, scrivendo “patavina”. Bravi.

Il 30% degli eventi sarà bagnato dalla pioggia. Il tempo farà schifo, anche sulla Montefiore Conca Storica, che peraltro ha grandissimi sponsor. Noi no.

Il 30% dei prezzi sarà sulla decenza. Il 70% sarà sovradimensionato. Tanto per cambiare.

Il 30% dei presenti, non pago della situazione, andrà a rifarsi al Mauto, dove almeno c’è una bella cosina su Marcello Gandini, oggettivamente ben fatta ma, come al solito, comunicata così cosa. Cioè poco. Se non ci fosse uno come David Giudici, tutti se ne fregherebbero. E non è una sviolinata, perché trattasi di dato di fatto.

 

Ergo: non dico che sia meglio andare al boschetto della droga, perché lì ci va Fabrizio Corona, ma non so se valga la pena andare a Turin, se non per un Bicerin.

PS: ci saranno anche i soliti fabbricanti di macchinine fatte in Cina, che però non hanno neanche mezza portiera apribile, ça va sans dire.

Nulla che non ci fosse già nel 2017, peddìri. Se non lo sdoppiamento di location, per farci capire che si cresce.

Sapendo di cedere, riporterò un seguito a questo articolino che vale quello che vale, cioè non so. Magari si rivaluta.

 

Enzo Bollani | Milano, 31 gennaio 1989 (magari fosse vero, come dice un’amica).

Enzo Bollani

enzo.bollani@superposter.tv

Enzo Bollani nasce a Milano in una sera di maggio del 1981, quindi può definirsi un Youngtimer. Progettista, Musicista e organizzatore, ha esordito nel 1997 nel mondo della Televisione e della Discografia, lavorando principalmente in Rai e con artisti del calibro di Adriano Celentano, Lucio Dalla e David Bowie. Avrebbe voluto essere Architetto a tutti gli effetti, ma al momento disegna biciclette. Opera principalmente a Milano, ma è costantemente in movimento. Ha inventato questo simpatico sito, oltretutto.

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