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un carro funebre veloce a rompersi – Superposter
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un carro funebre veloce a rompersi

Bella, nel senso puro del termine, non è mai stata. Stravagante, di sicuro. Fuori dagli schemi, di sicuro… Ma non come potrebbe far credere.

La Lagonda rientra in quella categoria di automobili da ricchi il cui scopo non è quello di includere ogni canone di bellezza stabilito da quel codice non scritto, ma chiaro a ogni architetto serio, di “Bello e Utile”, fosse anche solamente utile ad appagare la vista.

La Lagonda è un oggetto del mistero, sotto ogni profilo. Come ammiraglia, è strana, ma ha dalla sua una caratteristica che la rende unica in tutto: una certa sportività, tipicamente inglese, come una certa facilità a rompersi. I cristalli liquidi del cruscotto, per esempio, sono un dramma consolidato. Peggio del Solid State, di italica fattura, affidabilissimo se rapportato a questa versione inglese, ante litteram.

Passando però a una versione esotica, della già fin troppo esotica Lagonda, c’è lei: la Shooting Brake.

Innanzitutto, è quantomeno strano chiamarla shooting brake, perché non è una coupe sportiva, e non ci si era ancora messa nemmeno la Stella a Tre punte, nel produrre ammiraglie sportive in versione crossover, misto station, misto coupe, ma con tutte le porte al loro posto per far salire il Bulldog di turno. Solo lui, perché bisogna essere più bassi di Maverick. Che non è la Ford.

Come mai sia stata chiamata così, è un mistero nel mistero. E se la berlina, fuori luogo negli anni ’80 ma totalmente marziana nei ’70, quando venne presentata, è già discutibile di suo, la Shooting Brake non fa nemmeno lo sforzo di apparire come qualcosa di più studiato, rispetto all’aggiunta di un parallelepipedo sul cu… Sul posteriore.

Una cosa terrificante, tra il cringe e il cattivo Design, da stroncare sotto ogni minimo dettaglio. Partorita, manco a dirlo, quasi a fine carriera… Perchè? Volevano rovinare l’appetito a qualcuno. Ammesso fosse l’ora di cena.

Ma la vista di tale scempio estetico è così impattante da rovinare l’appetito per 12 giorni di fila, inducendo a una dieta forzata e sicuramente più efficace dell’elettronica di questo disastro su ruote.

Quante Shooting Brake sono state vendute? Difficile a dirsi. Chiedere a qualsiasi sultanato, e a qualche riccone che non conosca la vergogna, unici possibili clienti di un oggetto del genere.

Perché parlarne, se è brutto? Per non dimenticare.

Circa la meccanica: niente di nuovo. Anzi, è anche meno potente delle prime Lagonda prodotte, e propina il classico 5340cc, con potenza abbassata a 306cv. Divertenti, se fossero staccati da quel disastro di elettronica, e se fossero montati su un telaio consono, o che faccia la cortesia di non arrugginirsi in ogni dove, manco avessero eseguito il processo di cataforesi sulla scogliera di Dover.

La Lagonda, però, ci piace per questo. Perché è oscena. Mentre la Shooting Brake è squallida in modo sublime. Fa schifo. Sembra fatta apposta, per ingannare gli arricchiti di turno, perché nessun essere umano di buona famiglia la comprerebbe mai, una caravanata del genere, una cafonata con portellone del genere.

Infatti, in Europa come negli Stati Uniti, l’hanno comprata solo i pazzi che sapevano avesse lo stesso senso di Smilla per la neve, o dell’Arna per la sportività di Arese, o della Duna per l’armonia delle proporzioni.

E così, a parte tediarvi con quello che sapete già sulla parte meccanica, catodicamente vi auguriamo di visionare le foto lontano dai pasti, ma anche in orari lontani dal dovervi addormentare, per evitare incubi.

Catodicamente, perché I led si rompevano, ma anche l’illuminazione del cruscotto tramite tubo catodico non era affatto da meno.

Un buco nell’acqua, a forma di scatolone. Peggio delle peggiori trasmissioni televisive mutuate dai fenomeni nati sul web, armoniche come questo autentico esempio di NON Design.

Enzo Bollani. Modena, 28 maggio 2022.

Enzo Bollani

enzo.bollani@superposter.tv

Enzo Bollani nasce a Milano in una sera di maggio del 1981, quindi può definirsi un Youngtimer. Progettista, Musicista e organizzatore, ha esordito nel 1997 nel mondo della Televisione e della Discografia, lavorando principalmente in Rai e con artisti del calibro di Adriano Celentano, Lucio Dalla e David Bowie. Avrebbe voluto essere Architetto a tutti gli effetti, ma al momento disegna biciclette. Opera principalmente a Milano, ma è costantemente in movimento. Ha inventato questo simpatico sito, oltretutto.

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