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A Carnevale ogni scherzo vale: la Polo Harlekin – Superposter
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A Carnevale ogni scherzo vale: la Polo Harlekin

È probabilmente questo che devono aver pensato gli uomini Volkswagen al lancio della Polo Harlekin. La felice utilitaria lanciata nel 1994, aveva da poco compiuto un anno e stava riscuotendo un ottimo successo. Le feste di compleanno devono essere momenti di gioia, vivaci e soprattutto colorati, proprio come il Carnevale. Per il primo anniversario della piccola di Wolfsburg, alla VW venne un’idea simpatica e stravagante: proporre una serie speciale del modello caratterizzata da un’inedita verniciatura multicolor, o meglio arlecchinesca. In realtà la Polo Harlekin non era propriamente assemblata alla rinfusa, ma aveva quattro precisi schemi di colore: il Giallo ginestra, il Verde pistacchio, il Rosso fiammante e il Blu profondo. Una volta scelta la tinta iniziale, il resto dei pezzi veniva montato secondo un ordine definito.

Anche se Polo è meglio che mono, come veniva intelligentemente sottolineato da una pubblicità dell’epoca, le aspettative di vendita per questa variante non erano molto alte. Al momento del lancio erano previste 1000 unità, tutte cinque porte. La Polo 6N infatti, fu la prima della serie a proporle in listino e una delle ultime utilitarie ad aderire a questa corrente di pensiero (ironia della sorte, oggi la Polo è disponibile solo in questa configurazione).

Ma le particolarità non riguardavano solo la carrozzeria: internamente spiccavano degli inediti sedili che sembravano scarabocchiati da un bambino di cinque anni e un esclusivo volante in pelle blu (che a mio avviso andrebbe immediatamente sostituito con un Momo Benetton, tra l’altro presente in vendita sul nostro shop). Le motorizzazioni disponibili erano tre, tutte a benzina: 1.0 – 45 cavalli, 1.4 – 60 cavalli e 1.6 – 75 cavalli.

Quando arrivò sul mercato, l’opinione diffusa era che alla Volkswagen dovevano aver esagerato con i festeggiamenti e con la birra. Incredibilmente però, la Polo carnevalesca riuscì a ritagliarsi una soddisfacente fetta di estimatori, conquistando la fiducia di diverse famiglie che la trovarono originale e divertente, soprattutto agli occhi dei più piccoli (un’idea simile verrà ripresa molti anni dopo dalla Citroën con la Nemo Pixar).

Nel 1998, ultimo anno di produzione, la Harlekin era stata venduta in 2800 unità, la maggior parte delle quali in Germania e nel Regno Unito. In Italia ci fu qualche temerario che l’acquistò, anche se oggi quelle rimaste si contano sulle dita di una mano, o al massimo di due. Sicuramente la sua rarità, unitamente al suo anticonformismo, la rendono una delle youngtimer più appetibili in vista del domani.

Vale la pena ricordare che il buon accoglimento generale della trovata, convinse i vertici Volkswagen a produrre un altro modello in questo allestimento: la Golf terza serie, anch’essa proposta nella variante a cinque porte, con motore 1.6 e allestimento GL. Ne vennero vendute solo una manciata di unità, la maggior parte delle quali negli Stati Uniti.

La Polo Harlekin ebbe un paio di riproduzioni in miniatura, rare almeno quanto la macchina a cui si ispiravano. La tedesca Herpa realizzò il modello in due scale: la classica 1/43 e la minuscola 1/87 (quella dei plastici ferroviari per intenderci).

Ma la più bella è sicuramente la proposta della Schabak, rigorosamente in scala 1/43 e rigorosamente con quattro aperture, come nella migliore tradizione del marchio di Norimberga. Le quotazioni si aggirano fra i 35 e i 55 euro, a patto che riusciate però a trovarne una.

Si ringrazia Fabrizio Bonis per avermi passato le foto della sua.

Buon Carnevale.

Alessandro Giurelli | Roma, giovedì grasso 2020.

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