C’era una volta l’automobilismo.
C’era una volta l’automobilismo. Inizio il mio primo articolo con questa nota malinconica per introdurre un argomento che sta a cuore a numerosi appassionati. Viviamo in un periodo storico dove la maggior parte delle persone, paradossalmente, sono ignoranti, specie nella storia dell’ automobilismo. Persone che, ad esempio, acclamano impropri modelli, riesumati dalle proprie ceneri oppure le stesse linee riciclate da 30 anni, divenute oggetto di culto delle masse solo per i mega tablet che sono incastonati sulla plancia, senza capire che quella astronave che stanno ”guidando” prima o poi li lascerà per strada in panne. Dopo che “alfisti e vaggari” si sono accapigliati su quale sia il marchio migliore torniamo a noi; ultimamente la passione per le auto sembra si stia riproponendo sotto una nuova ed improponibili veste. Tralasciando per un attimo l’auto moderna, io mi concentrerei sulle nostre amate auto storiche. Gente che conosce due modelli per sentito dire e si prende il lusso di elargire le proprie discutibili informazioni, come se fossero oro colato. Per capirci sono quelle persone che vanno in giro dicendo : << Eh Ma Il DeLtOnE !1!1!>>, e poi tengono alta la loro convinzione su come una bellissima Delta LX non possegga alcun valore o possibilità di rivendita e collezionismo. Per non parlare di tutti gli zoticoni di provincia che trasformano delle povere golf mk4 o fiat punto ,ad esempio, in delle vere e proprie discoteche ambulati, con modifiche che oltre ad essere di dubbio gusto sono molto spesso irreversibili.
Tutte queste “simpatiche” persone, sono coloro che si autoproclamano esperti ed appassionati e rovinano dalle radici una delle più belle passioni al mondo. Fa male pensare che in una penisola come la nostra, con una tradizione automobilistica che pochi possono vantare, abbiamo completamente invertito la rotta per scadere nel banale e nel dubbio gusto. Credo che una risposta dovrebbe partire da tutti noi appassionati, perché solo unendoci riusciremo a preservare, insieme alla passione vera, quei tesori a 4 ruote ancora circolanti.
Domenico Borrescio | Cosenza, 5 febbraio 2020.