L’auto della settimana. BX
La prima Citroen BX è il trionfo dello stile Gandini. Le sue linee tese, il muso da prototipo, il passo lungo, il passaruota posteriore parzialmente carenato.
Ogni cosa nella Citroen BX è geometricamente perfetta e ben raccordata. Anche le griglie slaterali di sfogo dell’aria, che già al tempo molti costruttori tendevano a mimetizzare, sono evidenziate quasi con arroganza, incastonate nei montanti posteriori.
Nel 1982 era qualcosa di completamente nuovo, anche rispetto ad una Casa i cui modelli non di rado generavano shock nel pubblico.
Quella della BX fu una diversità che fece breccia nel pubblico, che le tributò un successo duraturo, dovuto soprattutto alle sue doti di comodità, sicurezza passiva e spazio interno da vera stradista.
L’esemplare ritratto è una 16 TRS, modello di punta al tempo del lancio, prima cioè che uscissero le varie sportive con motore di 1,9 litri. Ha i cerchi in lega, che in Italia venivano offerti di serie, e le targhe MI per ricordare il forte legame della Casa transalpina con la città di Milano.
Antonio Cabras | Milano, 20 gennaio 2020.