I soliti idioti. Patentati.
Chiunque abbia la patente da un tempo sufficiente, lo sa bene: qualsiasi sia il colore o l’origine di un qualsiasi governo, gli automobilisti hanno sempre rappresentato la vacca perfetta da mungere.
Quella più sicura, quella più facile da colpire, quella più remunerativa quando si tratta di fare “quadrare i conti” in extremis (e ciò capita puntualmente ad ogni chiusura di bilancio).
Questa volta la stangata arriva niente popò di meno che dalla Corte Europea di Giustizia, con una risoluzione (recepita dalla nostra Corte dei Conti) che impegna il governo italiano ad abolire l’esenzione IVA (che grava, ricordiamolo, per il 22%, almeno per ora) sulle patenti.
Ovviamente questo comporterà un significativo aggravio di spesa per chi conseguirà la patente da qui in poi, o quantomeno lo avrebbe comportato: il condizionale è d’obbligo in quanto, signori miei, la risoluzione è retroattiva, e impegna al versamento dell’IVA relativa ai cinque anni precedenti!
Tradotto in parole misere: chiunque abbia conseguito la patente fino a cinque anni fa sarà tenuto a versare la sovrattassa arretrata alle autoscuole come da risoluzione.
Ma difficilmente ciò avverrà: di conseguenza, il pagamento rischia seriamente di gravare unicamente sulle autoscuole.
Che, nella stragrande maggioranza dei casi, rischiano di chiudere i battenti.
Insomma, se nessuno ci metterà una pezza – e i margini di manovra sono alquanto ristretti – dovremo cominciare a considerare l’idea di andare a prendere la patente in Moldavia o in Croazia, come si fa per gli impianti dentali.
Quando l’idiozia diventa idiozia patentata.
Antonio Cabras. Sorso, 13 settembre 2019.