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50 anni senza andare fuori tempo – Superposter
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50 anni senza andare fuori tempo

Amarcord è la rubrica che ripropone gli scritti di Enzo Bollani e una selezione di articoli realizzati per alcuni giornali italiani e stranieri, tra il 1998 e il 2018. Oggi riprendiamo un articolo scritto per Tutto Porsche, nel giugno 2013, in occasione dei Cinquant’anni della Porsche 911.

Il titolo dell’articolo è un chiaro omaggio a Enzo Jannacci, scomparso pochi mesi prima, al quale Enzo Bollani era molto vicino, e del quale era allievo, alla Civica Scuola di Musica, amico e persino paziente.

In America, dove si sa che i coccodrilli vengon fuori dalla doccia, nei primi Novanta arrivarono i giapponesi a pagare le riviste affinchè titolassero cose di questo tipo: “Costringemmo la Porsche a chiamare il 911”. Ciò non accadde mai, ne al di là dell’Oceano, e ancora meno in Europa e in tutti i luoghi in cui la 911 è considerata, da Cinquant’anni a questa parte, un’opera d’arte su ruote. Mai statica, sempre in movimento, anche da ferma.

Questa è l’immagine di una linea senza tempo, disegnata da Ferdinand Alexander Porsche, molto più noto come “Butzi”, casualmente discendente diretto di quell’Ing. Ferdinand Porsche che disegnò la prima Auto del Popolo: la Volkswagen . Butzi è mancato nell’estate dello scorso anno, dopo una vita dedicata alla cavallina di Stoccarda, e da allora la Porsche è entrata di fatto nel Gruppo Volkswagen, con il quale non ha mai smesso di collaborare, fin da quando è nata.La 911 ha attraversato l’era dei Beatles, per arrivare alla Disco Music e alla Italo Disco (la prima Cabriolet, su base SC, è nata nel 1983, con un tempismo da Tag Heuer per girare sul lungomare di Santa Margherita Ligure e di Forte dei Marmi), nascendo però dalla stessa casualità tipica del Jazz. Non è un caso se, oggi, il binomio Porsche e Jazz sia consolidato e rappresenti uno degli eventi musicali più attesi.

Tuttavia, il successo della 911 lo si può considerare con vari aggettivi, meno che scontato: non era facile andare a sostituire un successo come la 356 e persino il suo nome venne contestato dalla Peugeot, che costrinse a trasformare il capolavoro da 901 a 911, a causa dello 0 in messo alle Tre cifre, brevettato dalla casa francese. La sua storia, tra l’altro, è stata miracolata dalla passione degli americani, che non potevano concepire di sostituire, a fine anni Settanta, l’insanità artistica della 911 con la perfezione teutonica della 928.

Negli anni Ottanta, la sua longevità era già un’anomalia completa nel panorama automobilistico mondiale, ma altrettanto minata da un’altra rivale in casa: la 944 Turbo, una scheggia a motore anteriore e schema Transaxle.

Inutile dire che ogni tentativo di concorrenza, sia interna che esterna, sia stato vano e abbia ulteriormente accresciuto il mito di un’automobile perfetta, nella sua imperfezione.Oggi, di fronte alla terza 911 raffreddata ad acqua, le emozioni sono invariate rispetto al suono roco del motore boxer raffreddato ad aria. E’ diventata più guidabile, più addomesticata anche e soprattutto in virtù delle norme sempre più severe, ma il suo look è rimasto invariato, per essendo mutato ormai decine di volte con una coerenza che nessun’altra automobile può vantare, nemmeno nei più riusciti casi di operazioni nostalgia, nati dalla nostalgia che la 911 non ha, essendoci sempre stata.

Nessun’altra rivista, al pari dell’inglese CAR, è riuscita a raccontarlo come ha saputo fare alla fine del 2012, in una comparazione tra la prima 911 e la nuova 991 (sigla di progetto della nuova 911, nata a fine 2012 e già grande successo, nonostante la crisi e la guerra al Bello introdotta dal fisco, almeno in Italia), in cui si nota come ogni dettaglio, anche il più invisibile e misterioso, sia stato tramandato nel corso dei Cinque decenni di storia di questo straordinario e unico oggetto del desiderio. Un sogno possibile.

Enzo Bollani. Autodromo di Monza, 5 giugno 2013.

Fotografie dell’Archivio privato di Enzo Bollani.

Enzo Bollani

enzo.bollani@superposter.tv

Enzo Bollani nasce a Milano in una sera di maggio del 1981, quindi può definirsi un Youngtimer. Progettista, Musicista e organizzatore, ha esordito nel 1997 nel mondo della Televisione e della Discografia, lavorando principalmente in Rai e con artisti del calibro di Adriano Celentano, Lucio Dalla e David Bowie. Avrebbe voluto essere Architetto a tutti gli effetti, ma al momento disegna biciclette. Opera principalmente a Milano, ma è costantemente in movimento. Ha inventato questo simpatico sito, oltretutto.

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