I consigli del sommelier | Vol.1
Dieci abbinamenti perfetti : Volume I
In questa freschissima, realizzanda, prossima ventura, forse imminente o forse non imminente rubrica suddivisa in vari capitoli, il sommelier automobilistico Nicola Balducci abbinerà Dieci spider ad altrettanti brani da ascoltare a massimo volume, ovviamente a capote abbassata.
In caso ancora non abbiate la cabriolet dei vostri sogni, potete ricorrere a varie soluzioni ed espedienti, come ad esempio tagliare il tetto con l’aiuto di un flessibile o firmare assegni e cambiali altrettanto cabrio!
Iniziamo gli abbinamenti automusicali, il consiglio è di leggere ed immedesimarsi nel viaggio consigliato dal sommelier.
Fiat Punto Cabrio: apriamo con la frizzantissima scoperta di Torino abbinando “Mare Mare” di Luca Carboni, perchè la vita ci porta via…Ci porta al mare, ed allora viaggiando sull’ A14 verso Cesenatico, non importa chi siamo o da dove siamo partiti, l’importante è che la Punto sia usata ma tenuta bene! Preferibilmente, Giallo Ginestra.
…Ognuno ha i suoi sogni per stare a galla e non affogare, tanto poi finiremo sul molo a parlare all’infinito!
Saab 900 Cabrio: eleganza e sportività, forte identità, attitudine al viaggio; ecco perchè l’abbinamento perfetto è “Bomba o non bomba” di Antonello Venditti.
Con una Saab sicuramente più dolce sarà la strada, perciò se siete in Due e vi sentite anche troppi, avete una chitarra e molta fantasia, immaginate di percorrere i viadotti che da Milano conducono a Roma (sperando non crollino, visto che va di moda) attraversando l’Appennino ed i suoi tunnel prima di giungere a Firenze, ovviamente scabriolati e con lo strumento a corde che sbuca dai sedili posteriori. In pelle, or nothing.
Alfa Romeo Spider: poteva mancare l’emblema della febbre del sabato sera italiano? Certo che no! Abbinata a “Supercafone” del romanissimo Piotta, assicura risultati di abbordaggio superiori al 99%, a patto che si conoscano i capisaldi: la femmina, il danaro e la “mortazza”! La Spider non è carenata, non è cinque porte e non consuma neppure poco, eppure, se siete stati supercafoni, sicuramente avrete avuto il feticcio di buttare al massimo il mangianastri dell’alfettone nel parcheggio della discoteca di turno, che fosse lo Studio Zeta di Caravaggio o la Baia Imperiale di Gabicce (non Monte e non Mare: Gabicce punto)
Mercedes Classe E Cabrio: auto importante, forse anche troppo da Zio ricco, vista con il senno di poi… Eppure, se immaginiamo di essere a bordo di questa berlinona trasformata in scoperta sulla lunga e larga strada panoramica che da Marsiglia ci porta alla Costa Brava catalana, ci viene voglia di chitarre, di sonorità gitane che si fondono con quelle più latine della salsa e della rumba.
Ecco quindi che andremo ad abbinare “Djobi Djoba” dei Gipsy Kings, per poter godere al massimo ogni metro di strada, ogni profumo, ogni scorcio di costa ed ogni sorriso che solleverà la diffusione di queste note armoniche così incalzanti e calde.
BMW Z3: quanto pepe ha questa bavarese? Chi ha avuto la fortuna di provarla sa bene quanta voglia abbia questa bestiola di essere portata oltre al limite, modesto ma dal peso specifico interessante, ed ecco perchè alimenteremo la scintilla con “Sultans of Swing” dei Dire Straits, meglio se nella versione dal vivo al Live Aid del 1985. Immaginiamo di avere i capelli completamente al vento e di spingerla forte su una qualsiasi autostrada teutonica ad alta velocità, verso un concerto epico come del resto fu quello di Wembley. L’abbinamento, in questo caso, viene esaltato dalla presenza di un passeggero, idealmente folle e scatenato come gli assoli di Mark Knopfler.
Fiat Barchetta (gialla, vi prego): torniamo a guidare per le strade dello Stivale, abbinando all’ultima vera roadster italiana Giuni Russo con “Un’estate al mare”, ed in questo caso ci dirigiamo verso Gallipoli. Attraversando la Puglia, questa canzone non fa che aumentare la fibrillazione da spiaggia… Il tratto autostradale che da Bari ci porta in Salento, percorso all’alba con Trenta gradi e con Giuni cantata a squarciagola, inizia a farci venire sete di acqua vera già di prima mattina. Sarà meglio abbassare la capote! O farsi una flebo di caffè di Starbucks, opportunamente sceso da Milano, per sentirsi International come quando si è partiti con l’ultimo treno.
Mazda MX5: come non inserire tra le proposte la baby jappo più iconica e intamarrita di tutti i tempi, magari abbinata a “Boom Boom Boom” degli olandesi Vengaboys? Ecco, l’abbiamo inserita.
Anno Domini 2000, Autostrada del sole, Modena, ore 15:30… Siamo in direzione Verona, per raggiungere l’Arena in piazza Bra (solo una ce n’è, d’altronde) dove stasera il Festivalbar farà scatenare migliaia di persone. Ci saranno anche i Vengaboys ma ascoltiamoli subito, con il vento in faccia e le mani al cielo, qui in macchina! No, non c’entrano con la Kia.
Golf 1.6 Cabriolet: questo abbinamento potrebbe risultare molto particolare o antiestetico dalle nostre parti, ma ci basta varcare le Alpi per poterne apprezzare molteplici sfumature. Ricominciamo perciò la presentazione implementando gli accessori della nostra tedesca e del pilota: allestimento sportivo, cerchi BBS, coprivolante e coprisedili di pelo di Orso Bianco dell’Antartide per affrontare i freddi inverni continentali, sandalo con calzino ed infine baffo imponente. Nella radio si spara Falco con “Der Kommissar” e si vola a cena, pizza e cappuccino… sperando che il commissario non sia davvero in giro. Colore: Rosso Ametrano, o come cavolo si chiamava.
Fiat Ritmo Cabrio: un’ auto decappottabile non ci emoziona solo per il vento nei capelli, a patto di averne, ma anche per la vicinanza che offre con il cielo, non per forza in senso paleocristiano o bizantino. Trovandoci perciò nel traffico romano con una di queste, già marchiata Bertone e già pensionata dalla Fiat, non ci resta che accendere una sigaretta, alzare il volume e goderci ogni secondo della giornata. Con “Grande figlio di puttana” degli Stadio riusciamo perciò a trovare la nostra pace interiore, anche fermi al semaforo. Carlo Verdone ci supera in moto, nel frattempo.
Peugeot 205 CTI: concludiamo questa carrellata di consigli con una bella camporella estiva: appurato che la nostra metà del momento non sia stabile mentalmente, sicuramente apprezzerà “Fear of the dark” degli Iron Maiden, non romantica ma potente. Tanto, come solo può essere l’amore di due eterni teen ager, che rimangono stesi ad ammirare le stelle in una ventilata ma calda serata d’Agosto. Fuori tempo massimo.
Se avete paura del buio, fatevi una Cabrio! Ma gli Afterhours ascoltateli in altre macchine, grazie.
Nicola Balducci | Cesena, 8 aprile 2020.