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di qualsiasi colore, purchè nero. – Superposter
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di qualsiasi colore, purchè nero.

Qualsiasi oggetto stiamo osservando, il colore è una delle caratteristiche che per prima colpisce il nostro occhio. Sulle auto, poi, acquisisce un’importanza ancora maggiore: del resto “date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa”. 

Ma dobbiamo fare un passo indietro, perché ormai sapete che in quanto ingegnere indipendentemente dall’argomento devo inserire qualche nozione tecnica, è più forte di me! 

La luce è una radiazione elettromagnetica composta da onde con caratteristiche diverse fra loro, in particolare lunghezza d’onda (letteralmente la distanza fra una cresta e l’altra) e la frequenza (la velocità con cui oscillano). Il nostro occhio è in grado di distinguere questi segnali e li percepisce, appunto, come diversi colori; così a ogni lunghezza d’onda corrisponde una diversa sfumatura dello spettro cromatico. La luce emessa dal sole e dalla maggior parte delle lampade è detta bianca, poiché contiene tutte le tinte, ma quando colpisce un oggetto alcune di queste vengono assorbite e solo altre riflesse. Ad esempio le foglie degli alberi assorbono tutte le componenti cromatiche tranne il verde, mentre il carbone è nero poiché in grado di assorbire qualsiasi tipo di luce. 

Fin dall’antichità l’uomo ha imparato a controllare i colori, utilizzando sostanze naturali per creare rudimentali pitture. Una capacità relativamente poco utile a fini pratici, ma indispensabile per i fini artistici ed estetici che da sempre ci distinguono dagli altri animali. Oggi poi, pressoché ogni prodotto artificiale è in qualche modo colorato o verniciato. Siamo arrivati al punto di colorare persino ciò che mangiamo e beviamo, tanta è l’importanza che diamo a questa semplice caratteristica estetica. 

Le vernici automobilistiche moderne, per quanto possano sembrare un banale strato di colore, sono in realtà un capolavoro di ingegneria: sono composte principalmente da resine sintetiche (strette parenti della plastica) che inglobano i pigmenti del colore prescelto, ma anche particelle metalliche per donare l’aspetto metallizzato e una serie di additivi per rendere innocui i dannosi raggi solari. Il tutto è applicato in più strati ognuno con uno scopo ben preciso, come assicurare l’aderenza alla carrozzeria o regolare la finitura (lucida o opaca). 

Una vernice ben applicata è un’indispensabile protezione per la lamiera sottostante che altrimenti sarebbe presto vittima delle intemperie e della corrosione, ma ha anche un importantissimo ruolo decorativo. Da quando (secondo la tradizione) Henry Ford dichiarò in merito della Model T “i clienti possono scegliere qualsiasi colore purchè sia il nero” le cose sono parecchio cambiate e oggi la scelta della tinta dell’auto è un’importante passo nell’acquisto, così come un segno di identità da parte della casa produttrice. In un contesto in cui gli acquirenti scelgono per l’80% i classici colori acromatici (bianco, nero o grigio) è interessante come comunque i diversi marchi si stiano continuamente impegnando a proporre soluzioni alternative come il coraggioso Soul Red Crystal per gli ultimi modelli Mazda, le sempre più belle sfumature di grigio e marrone introdotte da Audi o il blu opaco con cui Mercedes ha presentato la AMG GT 4 Coupé. Molto riuscito anche il lavoro di Abarth che sulla 595 propone una serie di colori sgargianti abbinati alle livree con il marchio, supportati da campagne pubblicitarie che scelgono tinte sempre diverse, donando anche al parco circolante una piacevole varietà. Da questo punto di vista, infatti, sono più i consumatori a dover essere un po’ spronati! 

Dal rosso Ferrari all’argento Mercedes, passando per il verde inglese, il colore è storia e tradizione, ma sulla propria auto dev’essere anche espressione di personalità. In un mercato sempre più vario ma allo stesso tempo standardizzato, la scelta di in bel colore può fare la differenza e aiutarci ad apprezzare (e far apprezzare) ancora di più la nostra auto. Sono sicuro che anche voi avete almeno un’auto di un parente o di un vicino che ricordate in maniera particolare proprio per il colore. Io terrò sempre ben a mente la Subaru Justy di mia nonna, di un particolare color indaco quasi tendente al viola, tra l’altro la prima auto che ho guidato. 

Il mio è un vero e proprio appello: quando comprerete la prossima auto, che sia nuova o usata, pensate bene anche al colore e sceglietene uno particolare, non ve ne pentirete! Il nero e l’argento lasciateli agli ingegneri che sono persone tristi! 


Andrea Cartapani. Milano, 14 ottobre 2019.

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